Come ti salvo il cibo con un click. Si chiama “too good to go” (troppo buono per lasciarselo scappare) ed è un’app nazionale che sta prendendo sempre più piede anche in città. Come funziona?
Molto semplice: qualsiasi attività commerciale nel settore food e beverage sceglie di destinare una scatola (una “box” la chiama l’app) con tutto o parte della merce invenduta ad un prezzo scontatissimo. L’acquirente, sull’app, può vedere quali attività lo fanno e da che ora la box sarà disponibile, oltre che il prezzo di vendita a confronto col valore effettivo della merce.
Così può capitare che una rosticceria crei una scatola dal costo di 3 euro ma indichi che all’interno c’è merce per un valore di 12. Perché farlo? Beh, per evitare sprechi alimentari dato che, in prossimità della chiusura, quella merce non sarebbe venduta. E allora invece di buttarla, ecco darla via ad un prezzo stra conveniente a chi la prenota sull’app “too good to go”.
Basta vedere quali attività vi prendono parte nella zona, prenotare la box (in modo che rimanga e preparata in anticipo e.anche in caso di vendita in negozio last minute, prenotata ) e pagare tramite carta di credito direttamente dall’applicazione senza costi aggiuntivi. Unico contributo, non sempre richiesto però, è proprio per la scatola di cartone che fisicamente viene consegnata.
All’interno, ed è questa la peculiarità, non si sa cosa c’è, se ne conosce solo il valore ma – per tornare all’esempio della nostra rosticceria – dentro potremmo trovare due pezzi di focaccia, un arancino e quattro crocchè, così come tutte pizze o tutte polpette di carne. L’importante non è quello: lo scopo dell’app, più che quello di risparmiare sul prezzo dei prodotti, è di non far sprecare cibo.
E la risposta sul territorio non è affatto male. Pasticcerie, rosticceria, ma anche bar e supermercati tra Catanzaro e provincia hanno aderito a questa iniziativa come si può vedere scaricando l’app e attivando la localizzazione. E allora non resta che provare, d’altronde basta un click per nutrire lo stomaco ma soprattutto cibare l’anima con un gesto digrande sensibilità.
(Frac)
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