Ra.Gi, l’impegno di bomber Iemmello ed attrice Gorietti

L’eco dell’impegno profuso dall’Associazione Ra.Gi., guidata dalla presidente Elena Sodano, all’interno del Centro Diurno per persone affette da Alzheimer e demenze neurodegenerative si propaga sempre più nella città di Catanzaro, e non solo. Stavolta, a valicare la porta del centro catanzarese che rappresenta un porto sicuro per decine di pazienti sono stati il calciatore Pietro Iemmello e l’attrice Giulia Elettra Gorietti, coppia nella vita e nell’impegno sociale.
“Venire a conoscenza di questa realtà unica nella sua specie mi rende ancora più orgoglioso di essere catanzarese. Un po’ tutti, cittadini, professionisti del settore sanitario e soprattutto istituzioni, dovrebbero riconoscere l’importanza e dare maggiore rilevanza a una struttura del genere che tutela la dignità dei malati” ha affermato l’attaccante del Catanzaro Calcio dichiarandosi pronto a sostenere il centro dell’Associazione Ra.Gi., contraddistinto da un clima disteso che rasserena pazienti e familiari.
Espandere un grido forte e deciso contro la demenza, purtroppo sempre più diffusa, per garantirne maggiore conoscenza e prevenzione è l’obiettivo condiviso con la nota attrice impegnata in progetti cinematografici e televisivi diretti da registi del calibro di Pupi Avati, Leonardo Pieraccioni e Paolo Virzì, che ha sottolineato “ognuno di noi, purtroppo, ha un amico o parente affetto da questa patologia. Stare a contatto e interagire con questi pazienti mi ha fatto rivivere la malattia di mio nonno”.
Canti, racconti di vita e attività motorie hanno scandito la mattinata trascorsa in allegria con i due ospiti speciali, piacevolmente sorpresi dal segnale di speranza diffuso grazie all’infaticabile presidente Sodano, affiancata da un team di operatori qualificati.
“Devo ammettere che nella mia città, Roma – ha aggiunto la giovane attrice – non conosco realtà così attive nell’ambito della demenza. Anzi, ho incrociato storie di figli che hanno speso la propria vita per occuparsi anche economicamente dei genitori malati. Per tale motivo sono rimasta affascinata da questo centro diurno di cui riconosco la grande importanza e continuerò a sostenere anche nelle progettazioni future con la speranza che possa crescere sempre di più”.
Questa dichiarazione centra appieno la mission di Elena Sodano che, non nascondendo l’orgoglio, ha confidato “la vicinanza e il sostegno di queste belle persone che si interessano alla nostra realtà rende meno tortuoso il cammino che ci conduce verso l’inclusione umana e sociale dei nostri pazienti”.

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