Ha fatto sold out la tappa catanzarese di Angelo Pintus che al Teatro Politeama di Catanzaro si è esibito per 90 minuti di filato senza mai una pausa.
Superfluo specificare che si è trattato di un’ora e mezza di risate quasi ininterrotte: la mimica, il linguaggio, la capacità di imitazione ed anche la tecnologia fanno del suo spettacolo “Una brutta persona” un gradevolissimo one-man-show.
Davanti ad un pubblico proveniente da varie parti della regione, e che ha assiepato platea ed ogni ordine di palchi fino al loggione, il comico triestino di origine sarda ne ha avute per tutti, di fioretto a volte, di spada altre.
Originali le trovate tecnologiche dei vari microfoni che ne hanno distorto la voce per le riflessioni moralmente religiose con la eco vaticana di Papa Francesco, un altro diametralmente opposto con i passaggi diabolici rosso-inferno, l’altro ancora con il tune variegato della musica trap-milanese.
L’ultimo microfono qualche metro dietro, raggiunto per commentare qualche passaggio politicamente no correct così che avrebbe fatto l’indomani qualche spettatore/trice moralista presente allo spettacolo. Uno spasso puro, moltiplicato dalle sue movenze sceniche e da una gestualità da perfetto padrone del palco.
Inevitabile, per stabilire un contatto diretto col pubblico, il riferimento con la città ospitante: divertente il tormentone (di sicuro autentico) del suo arrivo nel centro catanzarese fra il traffico ed il navigatore che lo hanno indotto a passare 4 volte davanti alla questura, un vigile irremovibile che non lo ha fatto svoltare ed una strada che gli si è ristretta mentre la percorreva.
Grazie alle preziose slides cartacee su cui segue il filo del suo discorso Pintus ha sciorinato tutta una serie di situazioni grottesche ma purtroppo reali in cui la nostra società si barcamena.
Con i vari accenti nazionali, sua capacità innata e strepitosa, Pintus ha spaziato tra reddito di cittadinanza e conflitti matrimoniali.
Il massimo Angelo lo raggiunge quando fa autocritica ed esalta la autentica cattiveria della società attuale senza risparmiare la moglie e soprattutto il figlio di appena pochi mesi ma capace già di divorare i grissini e di causargli senilità precoce
Un successo meritato ed anche una organizzazione degna del Teatro che lo stesso artista, alla sua prima volta a Catanzaro, ha pubblicamente apprezzato.
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