Assemblea del Pd: primo partito in città ma ora ci vuole la svolta

L’Assemblea cittadina del PD, nella riunione di giovedì 14 ottobre,  ha preso atto dell’esito delle elezioni regionali, concluse con una sconfitta rispetto alle quale è necessaria una doverosa riflessione.

Si ringraziano Amalia Bruni e tutti gli altri candidati per l’impegno profuso e si augura alla stessa Amalia e agli altri eletti  un caloroso buon lavoro all’interno del Consiglio regionale.

Un sincero ringraziamento anche ai candidati non eletti e ai tanti cittadini che hanno espresso il loro consenso al PD.

Come riportato nella relazione del coordinamento cittadino il nostro partito ha ottenuto il 13,18%, dato in calo rispetto alle elezioni del 2020 in cui avevamo ottenuto il 15,2%, nello stesso tempo però siamo riusciti a mantenere intatta la rappresentanza in consiglio con l’elezione di 5 consiglieri regionali e rimanere il primo partito nella città di Catanzaro.

Sul risultato ha pesato certamente l’assenza di una preventiva progettualità comune partendo dalla quale poi individuare una figura di sintesi che rappresentasse non solo il centro sinistra classico, ma tutto un campo ‘largo’ di sensibilità affine a valori progressisti, riformisti ed ecologisti. Su questo terreno invece si sta misurando il partito della città.

IL CASO-CUDA

Un consistente gruppo di militanti e di cittadini, tra cui tutti i circoli cittadini, hanno iniziato ormai da molto tempo un percorso di rinascita di un PD che fino a qualche anno fa era letteralmente sparito dallo scenario politico cittadino. In questo percorso il Partito catanzarese ha raccolto la fiducia di altre forze politiche e di tante realtà associative contribuendo a rompere uno schema ‘perdente’ che vedeva in posizione contrapposte ‘partito’ e ‘civismo’ e contribuendo alla nascita del ‘Nuovo Centrosinistra’ che in questi mesi concretizzerà il progetto per la città e individuerà il candidato/a alla carica di Sindaco.

In un’ottica di rafforzamento di questo percorso, il partito cittadino aveva anche individuato in Enzo Bruno un potenziale candidato al consiglio regionale che purtroppo, per vicissitudini ancora da chiarire, ha subìto l’esclusione dalla lista del Partito Democratico per lasciare spazio alla candidatura dell’ultima ora del segretario di federazione Gianluca Cuda (che più volte aveva dichiarato di non essere disponibile a candidarsi).

Tant’è che, subito dopo il voto, dimettendosi da Segretario di Federazione, egli stesso confermava che la sua candidatura non era “né cercata, né voluta e ne avrebbe fatto volentieri a meno.”

A questo punto, ritenendoci parte lesa dal punto di vista politico, riteniamo che sia necessario chiarire il perché e su richiesta di chi ciò è avvenuto e soprattutto se dietro queste scelte non si celino tentativi di rafforzamento ‘personali’ a discapito dell’interesse generale del partito Democratico (in modo particolare della città di Catanzaro) considerando anche che è stata completamente disattesa anche un’indicazione pressoché unanime rispetto alle candidature al consiglio regionale da parte della Direzione Provinciale di Catanzaro (alla quale era presente il commissario regionale stesso).

LE INTENZIONI IMMEDIATE

Detto ciò, a nostro avviso, non è più rinviabile l’avvio delle procedure congressuali su tutti i livelli in modo da ridare al Partito calabrese un assetto dignitoso e aderente allo statuto e garantire la maggiore stabilità possibile in vista delle prossime scadenze elettorali tra cui le elezioni comunali di Catanzaro.

Per questi motivi riteniamo necessario:

  1. Individuare un reggente o un comitato di reggenza della Federazione provinciale di Catanzaro fino al prossimo congresso;
  2. Avviare il percorso congressuale (con l’indicazione delle date) partendo dai territori e superando ‘definitivamente’ la gestione commissariale ormai non più necessaria;
  3. Procedere con il tesseramento on line e affidarne la gestione ad una commissione provinciale per quando riguarda la federazione e al coordinamento cittadino per quanto riguarda la città di Catanzaro.

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