Argirò: “Autonomia e Alta Velocità? Ecco quello che non ci dicono”

Alcune riflessioni su Autonomia differenziata e Alta Velocità le ha fatte l’ex  vice sindaco di Catanzaro Antonio Argirò

 

Sarà la fine o l’inizio di una nuova Calabria con l’Autonomia differenziata e l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria?

Non nascondo una certa preoccupazione per ambedue i provvedimenti che potrebbero mettere a dura prova ogni velleità circa la potenziale ripresa dello sviluppo socio economico che riguarda il Sud e in particolare la Calabria, tanto è che non compaiono tra le argomentazioni principali e quotidiane della classe politica regionale e locale, da qualche tempo impegnata su altre direttrici: le collocazioni personali.

Queste due grandi questioni che, pendono sulla testa dei Calabresi si stanno consumando e definendo nel silenzio più assoluto senza alcun dibattito politico, adombrano non poco le prospettive per il Sud e in particolare per la Calabria.

Per questo motivo è urgente e indifferibile stimolare un puntuale e rigoroso coinvolgimento del mondo associativo e professionale per meglio informare l’opinione pubblica.

Dibattere sul futuro della Calabria è un dovere che va in direzione dell’interesse generale del “bene pubblico” per sconfessare la cultura imperante delle scelte miopi di alcuni partiti e certi parlamentari, amanti delle logiche localistiche a discapito della crescita territoriale nel suo complesso. 

Per l’Autonomia differenziata

“Il tema del riconoscimento di maggiori forme di autonomia alle Regioni a statuto ordinario, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, si è imposto, ancora di più, al centro del dibattito a seguito delle iniziative intraprese da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna nel 2017. Dopo aver sottoscritto tre accordi preliminari con il Governo a febbraio 2018, su richiesta delle tre regioni, il negoziato è proseguito ampliando il quadro delle materie da trasferire rispetto a quello originariamente previsto. Nel frattempo altre regioni hanno intrapreso il percorso per la richiesta di condizioni particolari di autonomia”.

In poche parole l’ambito delle materie nelle quali possono essere riconosciute tali altre forme di autonomia concerne quanto previsto all’articolo 117, secondo e terzo comma, Sanità in primis. Naturalmente la conseguenza pratica riguarda maggiori risorse per tutte le regioni virtuose e le briciole per quelle storicamente in deficit. 

Tale fatto politico ha del grottesco se si considera che in Calabria i principali candidati di centrodestra raccolgano migliaia di voti per rafforzare elettoralmente chi, contro ogni spregio, spinge per velleitarie iniziative secessionistiche e autarchiche, mentre nel Paese Italia continuano a realizzarsi diseguaglianze che hanno radici storiche causate non soltanto da cattiva amministrazione.

Nonostante ciò il Parlamento dopo aver causato i disastri della prima regionalizzazione con la riforma del Titolo V della costituzione nel lontano 2001, si appresta a fare ancora peggio.

Questi sono atteggiamenti irresponsabili cui nessuna forza politica e nessuna classe parlamentare calabrese, coesa, ha saputo e sa porre freno.

Per l’Alta velocita Salerno – Reggio Calabria 

si parla di allungamento in più del percorso di ben 52 Km, con circa 450 km di linea ferroviaria per un costo di realizzazione di oltre 23 miliardi di euro, salvo imprevisti.

Tutto bene! Non proprio. Viste le molte perplessità circa i tempi di percorrenza e i relativi costi.

Tante sono anche le osservazioni che molti professionisti ed esperti stanno muovendo rispetto al tracciato che sembra avvantaggiare alcuni territori e penalizzare altri.

I risultati dello studio di fattibilità non fanno altro che aumentare le incertezze circa la bontà dell’infrastruttura stessa e alcune scelte progettuali appaiono, ancora una volta, legate alla mera ricerca del consenso locale piuttosto che a tangibili benefici di sviluppo della rete dei trasporti in Calabria.

Nel caso della nostra realtà territoriale ci corre l’obbligo di sapere: lo snodo ferroviario di Lamezia, l’aeroporto, la stazione di Germaneto (grande fallimento) e di Catanzaro lido, e finanche la nostra metropolitana, in che modo potranno interagire con il mega progetto.

Mi sembra doveroso che l’opinione pubblica ne sia informata al più presto, con un’approfondita discussione tecnica e politica al fine di evitare nuovi isolamenti delle infrastrutture della Città Capoluogo e della sua Provincia.

Ancora una volta, colpevolmente, il sistema politico regionale, l’intera classe politica, la nostra Amministrazione Comunale e Provinciale stanno dimostrato di voler sfuggire alle proprie responsabilità. Sono sicuro e convinto che questi argomenti non meritino il silenzio ma un serio dibattito pubblico. 

 

Antonio Argirò

già vice Sindaco di Catanzaro

 

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