Il ‘Leone’ della farmacia torna a ruggire su Corso Mazzini

L'EVENTO

Il restauro conservativo ed estetico dell’insegna storica  e la nuova scultura linea dell’animale simbolo davanti e dentro la Farmacia Leone sono stati completati.

Grazie all’impegno di Italia Nostra e di Cara Catanzaro riprende vigore uno dei simboli più importanti di corso Mazzini ed a pochi giorni dalla rinascita dell0 storico Caffè Imperiale restituisce speranza ed ottimismo sul rilancio del salotto cittadino.

La Farmacia (del) Leone occupa i locali attuali, al pianterreno del prestigioso Palazzo Fazzari, fin dal 1893 anno in cui il commendatore Federico Leone ed i suoi nipoti Nicola e Alfonso la trasferirono dal negozio nel quale dal 1841 avevano iniziato l’attività, sito nel dirimpettaio palazzo Lapiccola, anch’esso affacciato sull’allora Corso Vittorio Emanuele.

Nella nuova sede la farmacia si impreziosì di arredi e decori architettonici di notevole pregio artistico, di mobili finemente intagliati e di ornamenti in ferro battuto creati dalle abili mani del maestro intagliatore e scultore napoletano Angelo Grossi, coadiuvato da provetti artigiani catanzaresi da lui stesso istruiti.

L’insegna non era meno raffinata ed appariva imponente per via del superbo grifone in ferro battuto che reggeva la lanterna e del possente leone magistralmente scolpito in legno.

In altre parole col trascorrere degli anni, mentre i capolavori interni pur con la patina del tempo hanno mantenuto la loro originaria bellezza, il leone nulla ha potuto contro le ingiurie degli anni e gli attacchi degli agenti atmosferici e patogeni.

già da qualche decennio il fiero felino mostrava evidenti i segni del lento ma inesorabile processo di marcescenza del legno che avrebbe compromesso irrimediabilmente la scultura.

IL RESTAURO

Perciò fine nel 2021 la sezione di Catanzaro di Italia Nostra, presieduta da Elena Bova, l’associazione di volontariato Cara Catanzaro del presidente Claudio Pileggi e gli attuali proprietari della farmacia di cui è titolare la dottoressa Giovanna Tambato, hanno dato il via al progetto di restauro.

I lavori sono consistiti nella realizzazione di una nuova scultura in legno del Leone, rispettando le dimensioni originali, nella pulitura della parte in ferro e integrazione pittorica della stessa tonalità di quella preesistente, nella pulitura della lastra di marmo

Ad autorizzare l’intervento la Soprintendenza che ha esercitato l’alta sorveglianza attraverso il proprio funzionario e storico dell’arte Giovanni Marrello.

Le operazioni di restauro e consolidamento hanno avuto la cura del restauratore catanzarese Francesco Paonessa; la scultura del Leone realizzata in pregiato legno di larice, compatto, robusto, stabile, di elevata impermeabilità e resistenza agli agenti atmosferici, ad opera dell’artista veneto Daniele Bianchi, con studio di intagliatore e scultore del legno a Vodo di Cadore, provincia di Belluno.

Folto il drappello di appassionati, curiosi e amici che stamani non hanno voluto mancare alla scopertura della nuova insegna.

 

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