Catanzaro-Palermo 0-0: “Andate a lavorare”, ma non è offensivo – VIDEO

“A lavorare, andate a lavorare”.

E’ il coro lanciato dal pubblico del Ceravolo, congelato da una temperatura polare ma soprattutto dallo zero del gioco prodotto dal Catanzaro nel primo match dopo la sosta invernale. Un coro sentito tanto nitidamente da essere ripreso anche dall’esordiente mister siciliano Baldini :”Sentite? Questo è il pubblico del Catanzaro – ha detto Baldini in diretta nelle interviste da bordo campo per RaiSport – se dicono così significa che il mio Palermo non li ha fatti giocare”.

Doppio zero il risultato finale con zero tiri in porta dei giallorossi (il palo nel primo tempo è sembrato più casuale) e zero emozioni in quanto ad azioni da rete.

Insomma un modo insipido per iniziare l’anno, già bagnato dalla sconfitta nella semifinale di coppa col Padova.

Dicevamo del coro

Ecco almeno    ragioni per cui il risentimento della Curva Capraro (in particolare) non è stato denigratorio.

  1. Il Catanzaro è in pieno cambio pelle: il tecnico ha già in mano la squadra da oltre un mese, è vero, ma con giocatori non suoi ed alcuni dei quali dal rendimento deficitario in modo inappellabile
  2. Per la prima volta in tanti anni il mercato di gennaio non porta scartini ma pedine di categoria superiore: è un segno importante che dopo tormentoni ai limiti del dileggio (Ci vo’ a punta) occorre riconoscere
  3. Tra i nuovi arrivati il solo Sounas ha il ritmo dei 90 minuti; anche Bjarkason deve trovare forma e soprattutto carattere per una serie C di sostanza dove non conta la provenienza o una maglia di nazionale under;
  4. Biasci e Maldonado li vedremo alla prossima; speriamo almeno in un posto-panchina per Iemmello, non tanto per la presenza ma perché significherebbe plasticamente un grosso passo avanti nella preparazione.
  5. L’assenza di Vandeputte, con i suoi tanti pregi e qualche limite, è sempre evidente, come il tasso tecnico della squadra sceso di colpo da quando Rolando è in infermeria.
  6. Il Palermo ha prodotto un pressing asfissiante per tutti i 95minuti di gioco, togliendo alle Aquile quelle poche possibilità di imbastire manovra che la mancanza di un vero play demanda invece al gioco verticale senza costrutto, ed anzi con troppi sbagli.
  7. Considerato tutto questo ed in previsione di un febbraio intensissimo  – ben 7 confronti !   quello che deve fare mister Vivarini e tutto il suo staff è di lavorare intensamente, con scrupolo e senza timori. Esattamente quello che ha chiesto il pubblico dopo uno ‘spettacolo’ del tutto deprimente per una squadra con velleità di successo: andare a lavorare ed a guadagnare la stima (e lo stipendio) .

 

 

 

 

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