Riceviamo e pubblichiamo dall’avv. Anselmo Torchia*
La nostra città, Catanzaro, deve essere preservata e tutelata da gruppi di potere, clienti di professionisti da essi spinti nella mischia affinché tutelino interessi “particolari”.
Tali settori sono consapevoli delle enormi risorse che saranno spese nei prossimi anni a Catanzaro, risorse che dovranno assolutamente essere utilizzate innanzitutto nell’interesse primario dei cittadini e solo successivamente finire legittimamente e lecitamente nelle tasche di operatori ed imprenditoriali che dovranno rispondere solo alla propria città e non ad aspiranti predoni che giungono da altri lidi e che non hanno a cuore null’altro che i propri interessi personali.
Il tavolo del centro destra è tutto da interpretare per come se ne stanno sviluppando i lavori secondo la lettura giornalistica descrittiva di essi.
Un coordinatore di Forza Italia accompagnato, stando a quanto si legge sulla stampa, da propri sostenitori di Vibo Valentia, Maida e Soverato, che da una parte pone veti su una persona, il candidato di centro e del suo stesso partito, Talerico, disinvoltamente e con una certa arroganza di chi sembra abituato a frequentare ambienti di esecutori di ordini.
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Reo il Talerico di aver esercitato propri diritti costituzionalmente garantiti, rendendosi responsabile evidentemente a suo parere di “lesa maestà”nei confronti del Mangialavori e dei propri ascari; dall’altra parte nessun veto su un altro candidato che ha in tasca la tessera degli avversari (leggi PD), ma che e’ un brillante professionista e giurista consulente di importanti gruppi economici/imprenditoriali, aspiranti, legittimamente, ma non incontrollatamente, alla propria fetta di potere.
Il “cosiddetto centrodestra” vincerà queste elezioni in queste condizioni? Mah, altamente improbabile senza l’apporto di tutti.
Il PD batta un colpo se esiste e faccia sentire le proprie idee di città e i propri programmi.
Il centro e’ oramai dato dai sondaggi nazionali al 20% ed e’ indispensabile per vincere qualsivoglia competizione elettorale.
Al tavolo della coalizione il vibonese ronzulliano Mangialavori si e’ occupato esclusivamente o quasi di sbarrare la strada ad una candidatura naturale a Sindaco, vale a dire quella della persona che ha consentito a Forza Italia con il suo exploit personale (quasi 7000 voti, di cui oltre 1500 nella sola città di Catanzaro) di conseguire il secondo seggio alle Regionali: Antonello Talerico.
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Il veto del senatore Mangialavori nei confronti dell’ avv. Antonello Talerico, a quanto si apprende dalla stampa, sarebbe motivato dalla presentazione dei ricorsi elettorali per la declaratoria di ineleggibilità dei consiglieri Comito e Fedele, entrambi appartenenti alla corrente dello stesso coordinatore regionale ( d’altra parte ad ogni tornata elettorale si assiste fisiologicamente a ricorsi di questo genere che possono ovviamente essere indirizzati solo nell’ambito della stessa lista di appartenenza.
Solo un impolitico che e’ abituato a personalizzare come si fa nelle masserie non comprende cio’).
A nessuno sfugge la gravità di questa motivazione, se ovviamente confermata ufficialmente dall’interessato. Si vorrebbe forse esercitare una indebita pressione su chi ha legittimamente fatto valere i propri diritti nei confronti di chi ha palesemente violato le leggi e le norme che regolano la presentazione delle candidature? La Corte di Cassazione dirà la parola fine in merito all’esito dei tre gradi di giudizio.
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Ma a parte questo giudizio etico, ciò che fa rabbrividire nelle posizioni assunte al tavolo del centrodestra dal coordinatore vibonese di Forza Italia è la linea possibilista nei confronti di altra candidatura civica proveniente direttamente dal Partito Democratico.
Non è dato sapere se il nome del collega e amico, nonché prestigioso docente universitario Valerio Donato, sia stato gettato nella mischia a sua insaputa per sparigliare le carte o come provocazione. O se sia frutto di una pregressa sotterranea trattativa tra settori del centrodestra e lo stesso prof. Donato, cosa che ci risulterebbe molto difficile capire visto che lo stesso ha sempre dichiarato che mai si siederebbe al tavolo con chi avrebbe disamministrato la Città negli ultimi anni.
Alla classe dirigente cittadina del centrodestra andrebbe chiesto uno scatto d’orgoglio, quello di riprendersi il legittimo ruolo di decisori del proprio destino, rimodulando un tavolo che vede i catanzaresi in minoranza (anche altre delegazioni hanno proposto presenze estranee alla realtà del Capoluogo, triste specchio della debolezza di rappresentanza di Catanzaro).
Al senatore Mangialavori, con cui non ho mai avuto rapporti personali o politici o personali, l’invito di un confronto pubblico sulle ragioni del suo presunto veto verso la persona dell’avv. Talerico (che mi ha già manifestato tutta la sua disponibilità) anche in ordine ai criteri che ispireranno la scelta del candidato sindaco del centrodestra.
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Io credo che il coordinatore regionale di Forza Italia debba caratterizzare la sua azione come guida imparziale del partito piu’ che come capocorrente che fa incetta di nomine a prescindere e in tale modo stia creando le condizioni per una sconfitta del centrodestra alle comunali di Catanzaro.
La candidatura di Antonello Talerico resta in campo, con la sua natura civica, aperta al confronto e al contributo dei partiti, soprattutto quelli a cui ha assicurato alle Regionali un notevole apporto “aggiunto”, derivante da un’esperienza politica, professionale e culturale che ha attraversato gli schieramenti.
Il collega e amico Antonello Talerico non è persona che si lascia intimidire, e’ un uomo libero da fardelli di gruppi di interesse e di potere fine a se stesso.
Egli difende solo il legittimo diritto dei catanzaresi di scegliersi i propri candidati, senza condizionamenti e pressioni anomale e distanti dagli interessi della propria città’.
*Coordinatore Regionale “Noi di Centro – Calabria”
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