”Caro Donato ecco perché Fondazione Politeama gestisce Ente Fiera”

“Ho avuto modo di leggere la riflessione del candidato sindaco Valerio Donato in merito all’affidamento della gestione dell’Ente Fiera alla Fondazione Politeama.

Dietro le sue, pur legittime, osservazioni critiche si cela però una ricostruzione piuttosto limitata dell’iter che ha portato a questa scelta amministrativa e di tutti i possibili benefici che possano derivarne.

Voglio premettere, innanzitutto, che il passaggio di competenze in capo alla Fondazione Politeama non è frutto di improvvisazione, ma è stato ben ponderato attraverso un’analisi giuridica ed economica, poi tradotta nelle modifiche allo statuto con la piena condivisione politica da parte dell’intero Consiglio comunale.

Questa decisione ha risposto, soprattutto, a motivi di opportunità strategica: innanzitutto, la necessità di garantire una governance pubblica stabile e di qualità attraverso, per l’appunto, l’organismo della Fondazione Politeama che può vantare, come soci fondatori, non solo il Comune di Catanzaro, ma anche la Provincia e la Regione Calabria, a cui si è aggiunta, per ultimo, la Camera di Commercio per assicurare la rappresentanza anche del mondo delle categorie.

Ad ogni modo, ho chiarito, fin dall’inizio, che la supervisione delle attività dell’Ente Fiera si sarebbe dovuta affidare – tramite un’apposita selezione – ad un direttore d’area con competenze specifiche da affiancare alle figure, già consolidate, che potranno integrare la programmazione di eventi e spettacoli anche con riferimento al nuovo spazio.

Altro aspetto da considerare, non di secondo ordine, è la necessità di salvaguardare la sostenibilità economica della Fondazione Politeama che, voglio ricordarlo, si mantiene da anni grazie al solo contributo fisso annuale del Comune. Dalla gestione dell’Ente Fiera – superata la drammatica fase della pandemia che ha visto l’area trasformarsi in un grande hub vaccinale – potranno, dunque, arrivare anche ulteriori ed importanti introiti che contribuiranno non solo alla crescita turistica e produttiva di tutto il territorio, ma anche allo sviluppo del teatro dal punto di vista della formazione e della produzione nell’ambito del nascente Politecnico delle Arti.

Auspico, dunque, che questo modello di governance – con tutte le migliorie del caso – possa essere condiviso e portato avanti anche da chi assumerà le redini della futura amministrazione, nel segno di una continuità che andrebbe sempre riservata alle idee virtuose.

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