Claudio Pileggi: Mi candido al fianco di Nicola Fiorita
Il giornalista fondatore di Cara Catanzaro: “la situazione è disastrosa, e arriva il momento in cui capisci che per essere ascoltato devi sbattere i pugni in consiglio comunale”
Catanzaro si appresta quindi a scegliere il nuovo sindaco, la nuova giunta e il nuovo consiglio comunale. Da qui a giugno, il ventennale capitolo Abramo sarà dunque chiuso. I futuri amministratori avranno il duro compito di tentare di rimettere in sesto una città che, specie negli ultimi anni, ha arrancato e parecchio. Certo, non tutto è da considerarsi negativo. Catanzaro – afferma Claudio Pileggi – è cresciuta tantissimo dal punto di vista culturale con le varie offerte messe in piedi dal Politeama, dal San Giovanni e dai musei cittadini, specie il Marca, ma anche grazie ai privati, come i nuovi gestori del teatro Comunale, la fondazione Guglielmo e tantissimi altri. La raccolta differenziata funziona abbastanza bene così come il trasporto pubblico, con la funicolare che finalmente opera con regolarità. E il resto? Un disastro, o quasi.
Un disastro specie per il centro storico, abbandonato al suo destino e vessato da strisce blu e contravvenzioni a volontà per chi ha l’ardire di avvicinarvisi, come dire: vai a fare acquisti altrove che stai più tranquillo, con buona pace dei coraggiosissimi commercianti ed esercenti che vi ci operano. Ma anche la zona centro-nord soffre delle stesse ingiustizie. Decoro urbano? Zero totale.
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Se non fosse per la nostra associazione, Cara Catanzaro, che cerca da ormai tantissimi anni di porre rimedio, insieme a qualche privato di buona volontà, alle mancanza, anzi, diciamo pure all’assenza, di una pur minima attenzione verso una problematica che in altre realtà è prioritaria, rappresentando lo specchio di qualsiasi amministrazione. Senza Cara Catanzaro ci sarebbero 30.000 metri quadrati (tanti ne abbiamo ripuliti) di graffiti e atti vandalici in più; le paline dei palazzi storici sarebbero abbandonate all’incuria e al degrado del tempo (noi le abbiamo rifatte).
Ma abbiamo fatto e continuiamo a fare tanto altro (vedi l’adozione del decoro di due scuole, Magistrale e Pascoli, oltre al restauro di antichi simboli della città come le statuine di Biancaneve e i sette Nani in villa Margherita e l’insegna della Farmacia del Leone). E tutto ciò senza un solo euro di contributi, ma esclusivamente con nostri fondi. Ma, decoro a parte, è l’intera Catanzaro che è a terra.
Una città che ha bisogno di essere ripensata. Il centro storico e la zona centro-nord hanno bisogno di essere ripopolati, senza se e senza ma. Continuando a costruire in maniera disordinata villette sulle colline dell’intero territorio comunale, si sta facendo di Catanzaro una enorme periferia, senza alcuna logica, con buona pace del piano strutturale comunale (ancora fantasma) e con buona pace con le nuove logiche di tendenza nel resto del mondo, dove si progetta il recupero dell’esistente anziché il consumo di ulteriore suolo. Abbiamo sentito un papabile candidato a sindaco affermare che sarebbe opportuno edificare ulteriormente attorno all’area del Campus: roba da fare venire i brividi
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Tutte le nostre azioni e tutte le nostre proposte hanno quasi sempre sbattuto contro un autentico muro di gomma, e allora arriva il momento in cui capisci che se vuoi davvero incidere devi avere voce in capitolo, senza elemosinare diritti che dovrebbero essere scontati, ma sbattendo i pugni in Consiglio Comunale e nelle stanze dei bottoni. Ecco quindi che, con non poca sofferenza, ho deciso di candidarmi alla carica di Consigliere Comunale, e lo farò al fianco di Nicola Fiorita, convinto del suo grande impegno per la città e soprattutto della sua coerenza, merce davvero rara in altra coalizione che sembra al momento raccogliere adesioni a destra (soprattutto) e a manca, senza pudore alcuno.
E se dovessi essere premiato dai miei concittadini, ci metterò lo stesso impegno che ho sempre dimostrato verso la mia amatissima città. Al primo punto il mio adorato centro storico, che al momento è il più bisognoso e che deve riacquistare la sua antica dignità, tornando ad essere il cuore pulsante della città.
La nobile Catanzaro, tanto decantata dai viaggiatori di fine ‘800, merita molto di più che un disordinato e speculativo sviluppo attorno alla famigerata statale 106, così come qualcuno- conclude Pileggi – sta tentando di fare.
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