Speziali: “Addio personaggi meschini, vado via a testa alta”

riceviamo e pubblichiamo da Vincenzo Speziali*

Il valore della parola data, il patrimonio della dignità, la ricchezza della coerenza e la miseria degli accattoni.

Così si può riassumere la parabola di questo mio tentativo generoso e disinteressato, di essere utile, in primis alla città oltre che ai suoi cittadini e poi al Partito, quindi al Segretario Nazionale, on.le Lorenzo Cesa, verso il quale conservo affetto sincero, pur dovendo riconoscere -con dolore- che lui sia divenuto ‘ospite’ per di più insidiato in casa sua.
Certo, è ovvio, ci sta pure lo scherno di molti -come negarlo?- ma non me ne curo, poiché era preventivato nel caso in cui la bonaccia fosse stata negativa, al sottoscritto e molti lo auspicavano, lo aspettavano e tramavano -eccome tramavano- al pari di sorci che rosicchiano il pattume.

Io, invece, lineare e trasparente, mai aduso a pugnalare nell’ombra, viceversa ad operare alla luce del sole, ho portato avanti, convintamente e coerentemente, un’impostazione dignitosa, rigorosa, non certo accattonistica e trasformista.

Certo, ho usato toni forti e se per questo né userò ancora quando sarò insolentito e ancor di più se i traditori continueranno a squittire non in faccia a me, bensì tramite sfottò trasversali -al pari dei mafiosi che si vendicano sui parenti o gli amici degli avversari- ma ho fatto quel che ho fatto, perché era giusto, perché mi fidavo di un amico -cioe` Cesa- e non biasimo costui se ha perduto la battaglia con me.

***

Certo, io la faccia ce la metto tutta, mentre lui no, preferisce il quieto vivere e il calar della notte, sperando nel destino migliore di un giorno successivo, ma l’alba, la sua alba, non giunge radiosa, poiché una ex ragazzotto padovano -con le fattezze di un palo abbigliato- lo insacchera` al pari della carne macinata per polpette, quindi gli negherà il miraggio dello scranno: ormai, di quel che resta dell’UDC, è lui il domine incontrastato.
A me, invece, rimane la mia coscienza, la parola data e mantenuta, persino la dimostrazione della coerente dignità, del non accattonaggio, oltre alla dote di essere premonitore di un plurimo finale di carriere, basate su non so cosa e da chi non so rappresentate.

Essere Cedolia? Mamma mia!
Essere Merante? Meglio un’assicurazione mancante!
Essere uno ‘smilzo’ e telematico ‘dispensator’ di titoli? Rivolgiamoci a qualcuno che presto interverrà, poiché preposto a farlo!

Io, invece, conto ne do alla mia gente, persino a chi sghignazza, così il mondo comprenderà falsità e tradimenti, immoralità e bugie, calunnie e fandonie, ma soprattutto vi sarà la possibilità per gli elettori di conoscere chi è affidabile e chi no!

***

Partendo da Merante e Cedolia con le loro imbarazzanti chat che dimostrano mistificazioni -soprattutto per Cedolia- e lotte tra di loro, da fare pensare che le rivoluzioni da fine impero siano una rissarella da bimbi discoli.

Già, poi vedremo chi si frega le mani o chi non si potrà ergere a vincitore -e comunque vincitore di cosa?- pur se oggi il sottoscritto ammette di apparire -ma solo in apparenza e in ogni modo momentaneamente- uno che ha perso.

Si racconterà, perciò, in questa probabile conferenza stampa – poiche` per chiarezza potrei anche convocarla- di tanti retroscena -con annesse letture chat e ascolto audio delle medesime- così si palesera` come l’odio per il sottoscritto, assieme al combinato disposto che sempre io potessi scardinare indicibili accordicchi per fare campicchiare qualcuno (non me ovviamente), hanno coalizzato il male in unica falange, contro la mia persona che mai ha arretrato e mai arretrerà, poiché l’evidente colpa -tra le tante ai loro occhi mediocri, non certo si miei che mediocre non sono- è quella di essere amico di TALERICO e non di TALARICO!

***

Sembrerebbe poco, invece è tanto, anzi racchiude un mondo intero, ovvero ciò che passa tra la politica e altro -ben altro- al punto che ciò non mi interessa affatto, se non l’interesse della città e dei cittadini, dicendo quanto dico, senza presunzione ed in più supportato dalla certezza che, alla fine, la storia mi darà ragione.
Le barbe incedono su un proscenio scivoloso e i senatori questori si fanno garanti di tutto questo e se garanti non fossero, sarebbero inconsapevoli.
Ma alla fine, non so tra tutto questo, cosa sia peggio, eppure, a non far bella figura saranno tutti costoro.
Mica io?

*commissario cittadino dimissionario Udc, membro direzione nazionale

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