Sono ancora giorni di ‘convalescenza’ durissima per la Catanzaro calciofila, stavolta buttata giù – più che caduta- al penultimo scalino dell’impresa.
Inutile tornare sulla mala gestio dei play off, var compreso, da parte di chi gestisce il carrozzone.
Le ultime vicende hanno messo il sigillo ad una alternativa limpidissima: se il Catanzaro come ampiamente merita vuole salire di categoria o costruisce una squadra per vincere il campionato o potrebbe essere costretta a masticare amaro ancora per chissà quanti campionati.
Escludendo per ovvi motivi la seconda ipotesi comincia subito il tempo per costruire concretamente la prima.
Arrivato in corsa per recuperare il terreno perduto da Calabro, mister Vivarini ha confermato la bontà della scelta societaria sul proprio conto. Deciso, serio, lucido, calmo (tranne forse la sola ultima occasione in cui ha perso le staffe a Padova…) il 56enne tecnico teatino ha dimostrato di essere la persona giusta al posto giusto.
Il Catanzaro deve ripartire da lui conferendogli ogni potere intrinseco al suo ruolo. Il contratto lo lega ancora al Catanzaro per la prossima stagione e ci sono i presupposti per un mercato non radicale come successo negli ultimi tempi ma di perfezionamento.
Ormai la dirigenza Noto ed il tecnico si conoscono bene per potersi apprezzare ancora e lanciare il guanto di sfida al torneo.
Non importa chi ci sarà sotto di lui o al suo fianco. Sarà il tecnico ad avallare (se non indicare) i pochi elementi in grado di far assumere a questa compagine i gradi più alti del girone. Cominciando a dominarlo dall’inizio, cosa che non ha potuto tentare essendo arrivato il 30 novembre, col Bari già in fuga.
Mister Vincenzo sa dialogare con tutti, collaboratori tecnici, Ds e Dg, proprietà e tifosi; soprattutto con i giocatori, valorizzandoli come accaduto per l’ex promessa ora certezza Bayeye (anche nella quotazione) ed il ‘disorientato’ Cinelli tornato pian piano quasi ai livelli della cadetteria.
E sa assumersi delicate responsabilità anche per far giocare chi ritiene più in forma per il bene supremo dei colori.
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Su queste premesse la società può contare anche su un fattore determinante: il presidente Noto ed i suoi fratelli sono ormai in grande sintonia con il pubblico, con la tifoseria, con la piazza. Sarebbe un clamoroso errore disperdere questa risorsa morale (che poi solo tanto morale non è…) capace di tornare in massa al Ceravolo ed impressionare per numeri e calore anche le trasferte più impervie.
In un secondo momento, dopo l’allenatore originario del piccolissimo comune abruzzese di Ari, toccherà blindare (per quanto possibile) anche i calciatori che faranno parte del nuovo assalto alla B. Fra tutti Iemmello, Biasci, Vandeputte per citarne qualcuno, oltre che rafforzare adeguatamente la difesa.
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Catanzaro è sempre pronta ad esplodere la sua energia ed il calcio è capace di propagarla agli altri settori della vita cittadina. Ora, per favore, innescate subito il prossimo detonatore con un doppio strato di isolante.
Stavolta non ci saranno arbitri indisponenti o elementi estranei a condizionare quello che società, squadra e tifosi sognano: giocare e vincere sul campo.
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