Delmastro (FdI): “Qui serve maggiore repressione”

“Per noi di Fratelli d’Italia la repressione della criminalità viene prima di tutto.

Crediamo nella prevenzione ma per noi non deve tradursi in una retorica che punta a fare diventare recessivo il valore della repressione, una parola che non ci fa paura. Lo stato e la legalità non devono più arretrare, devono avanzare e recuperare interi quartieri alla legalità, restituendoli ai cittadini e sottraendoli alla criminalità organizzata”.

E’ quanto ha affermato l’on. Andrea Delmastro Delle Vedove, responsabile del Dipartimento Giustizia di Fratelli d’Italia e presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera, che dopo aver visitato i quartieri sud di Catanzaro insieme al candidato a sindaco Wanda Ferro, ha incontrato i sindacati di Polizia Siulp (Emanuele Cazzato), Sap (Sergio Riga), Coisp (Annarita Abbenante) e Fsp (Vincenzo Albanese), alla presenza del consigliere regionale Antonio Montuoro. I sindacati hanno posto l’attenzione sui temi della certezza della pena, del rafforzamento della tutela delle forze dell’ordine, del rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine, perché solo con i numeri si può garantire la sicurezza preventiva, con il pattugliamento capillare del territorio. E ancora della necessità di promuovere una sicurezza integrata che coinvolga forze di Polizia, istituzioni, associazioni di categoria, singoli cittadini.

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“Le riflessioni dei sindacati di Polizia sul tema della sicurezza urbana – che riguarda non le periferie sud della città come il quartiere marinaro, come il centro storico – sono state inserite nel programma di governo di Fratelli d’Italia per la città di Catanzaro. Fratelli d’Italia produce continui atti parlamentari diretti non solo a garantire organici adeguati, ma soprattutto a difendere sul piano normativo la dignità e la sicurezza del lavoro delle Forze dell’Ordine, che si traducono in maggiore sicurezza per i cittadini.

Chiediamo protocolli operativi chiari ed efficaci, adeguate dotazioni di difesa capaci di garantire la sicurezza degli agenti come il taser, le body cam, gli spray urticanti, e soprattutto una adeguata tutela legale da parte dello Stato. E poi pene severe e obbligatorietà del carcere per chi aggredisce appartenenti alle forze dell’ordine o lavoratori delle cosiddette helping professions, come gli operatori sanitari o i lavoratori del sociale”.

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Wanda Ferro ha quindi ricordato di aver rivolto diverse interrogazioni al governo per chiedere “il potenziamento gli organici del commissariato di Polizia di Catanzaro Lido – che ha in organico solo 27 delle 52 unità previste, ma che in passato è arrivato ad avere appena 18 unità – e l’istituzione nel capoluogo di una sede distaccata del Reparto Mobile della Polizia di Stato e di implementare la presenza del Reparto Prevenzione Crimine, anche per sgravare il personale della Questura dai quotidiani compiti di ordine pubblico e destinarlo all’effettivo controllo del territorio. Per quanto riguarda i compiti dell’amministrazione comunale è invece prioritario potenziare i sistemi di videosorveglianza e rafforzare il ruolo della Polizia Locale”.

Prima dell’incontro con i sindacati l’on. Delmastro e l’on. Wanda Ferro sono stati nei quartieri sud della città, roccaforti della criminalità rom.

“Quartieri in cui non c’è più lo Stato – ha detto l’on. Delmastro – per una catena di errori culturali e della politica nazionale e locale. Bisogna uscire dall’ipocrisia. Non può esserci integrazione in un quartiere gestito dalla criminalità, in cui la videosorveglianza è in mano ai rom, così come i posti di blocco. Vogliamo restituire questi quartieri ai cittadini perbene, bonificandoli e accendendo luci di legalità, ad esempio con piani di edilizia popolare destinati alle famiglie degli appartenenti dalle forze dell’ordine.

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Non possiamo accettare che ci siano scuole – come il plesso Aranceto-Chiattine – che rischiano di chiudere per mancanza di iscrizioni, perché le famiglie catanzaresi hanno paura di mandarci i propri figli, frequentate da ragazzini costretti a vivere in case in cui circolano armi e la ‘farina’ è nascosta dei muri. Non possiamo accettare che si spacci droga appena fuori dai centri sociali in cui si combatte la devianza, come quelli gestiti dal Centro calabrese di Solidarietà fondato da don Mimmo Battaglia. Noi vogliamo rappresentare quei quartieri che non hanno paura, come recita un bellissimo murale all’Aranceto, e dire ai cittadini catanzaresi che ‘il futuro lo affrontiamo insieme’, con Wanda Ferro sindaco”.

“Sul fenomeno della movida violenta – ha aggiunto Delmastro – bisogna comprendere che quanto avviene a Catanzaro ha un valore diverso da quello che può avere in altre realtà, spesso le risse, l’utilizzo di armi, sono il primo passo per l’inserimento nell’organizzazione criminale. Intervenire con la repressione può significare strappare dei ragazzi ad un futuro nella malavita”.

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Infine sulla necessità di evitare le porte girevoli delle carceri: “E’ stato l’annus horribilis per la certezza della pena – ha detto Delmastro – grazie ad un governo che cancella l’ergastolo ostativo nel trentennale delle stragi di Palermo e ad un ministro della giustizia che come primo atto ha incontrato il garante dei detenuti e che afferma che certezza della pena non equivale a certezza del carcere. Votiamo no al referendum che punta a cancellare le misure cautelari per reiterazione del reato. Si tratta dello strumento più efficace nelle mani dei magistrati per arrestare le carriere criminali degli spacciatori o per scongiurare che le vittime di stalking diventino vittime di femminicidio. Non accettiamo che chi viene arrestato grazie all’impegno delle forze dell’ordine venga liberato per le scelte del governo. Noi presidiamo i temi della libertà e della sicurezza”.

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