A Francavilla (2-1) tutti i limiti di un Catanzaro bifasico – VIDEO

CALCIO

Prima illude poi si accascia: il Catanzaro perde male a Francavilla e chiude il 2021 con una cocente sconfitta.

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Spumeggiante nella prima mezzora, timida prima dell’intervallo, assente nella ripresa.

La squadra di Vivarini accusa tutti i malanni di stagione e si fa infilzare dalla Virtus sempre molto pugnace sul proprio campo dove è caduto sonoramente anche il Bari.

I giallorossi sono belli subito, pressano, dialogano, scendono in profondità.

Vandeputte ci prova in mezza rovesciata ma smorza la palla che non impensierisce il portiere.

Poi al 10° Carlini ispira da sinistra e Cianci finalmente si eleva e gira di testa nell’angolo. Nemmeno esulta, tanto gli sarà sembrato normale.

I locali crossano anche loro da sinistra con Maiorino e Mastropietro devia quel tanto che basta a sorprendere un Branduani poco reattivo.

Il Catanzaro macina gioco, Cianci si fionda su un pallone lungo poi mette dietro per Vandeputte che ha la sfera sul suo piede preferito ma la spedisce in curva.

C’è ancora tempo per il riscatto di Branduani che tiene a terra una conclusione maligna da fuori area.

Nella ripresa gioco lento, lezioso e poi palloni lunghi sempre preda della difesa pugliese. La stanchezza per 4 partite in 10 giorni, dirà Vivarini.

Al 74 Martinelli serve corto per Vandeputte che gliela ritorna male in area. La Virtus riconquista palla tarda ad uscire e perde palla. Il primo tiro di Pierno è respinto miracolosamente da Branduani che poi non può nulla sul tuffo di testa dell’ex giallorosso (e qui si potrebbe aprire un dibattito sul perché Pierno sia stato lasciato tornare al Lecce quando è stato unanimemente la migliore sorpresa dello scorso anno).

Reazione? Nessuna. Nemmeno i cambi sortiscono effetti. Uscito un evanescente Verna (valige in mano?) gli subentra un inconcludente Cinelli. Senza centrocampo (con Rolando out fino a marzo) difficile vincere partite e campionati. Incolore anche Curiale che cerca addirittura la simulazione dell’anno a due metri dal direttore.

Ora la lunga pausa ed il delicato confronto fra tecnico e società sui movimenti di mercato. Dovranno essere decisi ed immediati, senza manfrine da ultimo giorno. La credibilità passa da questi indicatori.

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