Applaudito ‘docu-live’ sui Pink Floyd al Museo del Rock

Pomeriggio di sabato rigidissimo sotto il profilo termico ma caldo di emozioni e musica immortale nei locali unici del Museo del Rock.

Alcune decine di appassionati hanno sfidato le temperature pur di non perdersi il primo docu-live dedicato ai Pink Floyd.

Lo ha realizzato un gruppo di musicisti catanzaresi, i PFloyd’s Shadows,  che da tempo (pre-durante il covid), allestisce concerti con le cover del Mito.

E così in circa 90 minuti ne è venuto fuori un perfetto mix di testimonianze registrate, alcune molto rare, e di pezzi dal vivo.

Ad introdurre l’happening il dottor Piergiorgio Caruso, icona vivente della storia della musica e perfetto padrone di casa in un luogo unico in Italia, un posto che la prossima amministrazione comunale farà bene a valorizzare perché attrattore culturale per un turismo di tendenza.

Dopo aver apprezzato il lavoro sunteggiato da oltre due ore e mezzo di materiale e dal titolo  “Reflections & Echoes“, i componenti della PFloyd’s Shadows hanno messo mani agli strumenti. A guidarli Nino Gil alla chitarra solista, Santo Serra alle tastiere, Luca Giglio voce, Andrea Lanzellotti alla batteria, Fabio Palaia al basso e Sergio Uccello alla ritmica.

Un mini-concerto che naturalmente ha solo accennato le grandi capacità di questi appassionati di musica e di Floyds in particolare. La band, che si ripromette di tornare nelle piazze – pandemia permettendo – con l’allestimento scenico-strumentale al completo, ha proposto Echoes, Money, Young lust, Shine on you Crazy diamond, Wish you were here, Arnold layne, On the turning away.

In platea anche Aldo Costa, attore protagonista quale assessore alla Cultura, delle prime esperienze di successo con la musica live a Catanzaro ed i grandi concerti allo stadio e nei palatenda.

 

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