Il candidato sindaco del centrosinistra ha illustrato, in un incontro pubblico, alcuni punti programmatici per la tutela e la valorizzazione delle oasi naturalistiche della città. Nesci (M5S): «Supporto del Ministero al progetto»
Due le grandi direttrici del governo della città in tema di ambiente nella Catanzaro che Nicola Fiorita e la sua coalizione tratteggiano: l’istituzione di un assessorato dedicato alla Transizione ecologica e il piano “Città nella natura”, una serie di programmi e iniziative coordinate grazie al contributo di esperti e associazioni ambientaliste affinché il verde pubblico, il mare e le dune di Giovino possano essere valorizzate e utilizzate appieno nel massimo rispetto dell’ambiente.
I temi sono emersi nel corso dell’approfondimento pubblico che Fiorita ha tenuto in diretta streaming su internet nella giornata di ieri, dedicato alle pinete di Catanzaro, quella di Siano e quella di Giovino, e all’area naturalistica del quartiere marinaro: «Nei compiti attribuiti all’Assessorato alla Transizione ecologica – ha spiegato il candidato sindaco del centrosinistra – non ci sono solo la cura del verde e la gestione dei rifiuti, ma a questi si aggiungono gli interventi strutturali per l’incremento dell’utilizzo di energie rinnovabili in città, per i trasporti urbani sostenibili e per la qualità dell’acqua e dell’aria».
Il piano d’intervento sulla pineta di Siano descritto da Fiorita si basa, come detto, sul contributo strutturato di professionisti e associazioni alle quali sarà affidato il compito di far rinascere nel più breve tempo possibile il polmone verde devastato dalle fiamme e dall’incuria nell’incendio dello scorso 9 agosto:
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«Dei circa 280 ettari complessivi afferenti alla pineta di Siano – ha spiegato Alberto Carpino, agronomo, durante il webinar – circa 76 sono andati in fumo. Un danno enorme che è stato accertato con i rilievi satellitari che contraddicono con dati scientifici le dichiarazioni ottimistiche del sindaco Abramo. Sulle aree colpite è necessario intervenire al più presto per rimuovere gli alberi ormai bruciati, mettendo innanzitutto in sicurezza la zona, per poi intervenire con il rimboschimento. Ma senza la manutenzione costante e il monitoraggio, il rischio di ulteriori danni è concreto».
Un allarme, quello di Carpino, ripreso da Fiorita: «Tutelare le aree verdi e le dune di Giovino significa dotarle dei più moderni impianti di videosorveglianza e antincendio; valorizzarle significa realizzare percorsi ecocompatibili che ne consentano la fruizione più ampia.
E non dimentichiamo l’importanza di realizzare l’Oasi naturalistica alla foce del fiume Corace e il parco fluviale lungo il corso della Fiumarella. Per dare forma all’idea di “Città nella natura” servono risorse ingenti a cui è possibile accedere solo pianificando gli interventi e aprendo interlocuzioni con le istituzioni nazionali e sovranazionali».
A conferma dell’avviato percorso di confronto con i più alti livelli istituzionali, al webinar ha preso parte anche l’on. Dalila Nesci, sottosegretaria di Stato al Ministero per il Sud e la Coesione territoriale: «Lo straordinario valore del patrimonio naturalistico di Catanzaro deve essere sostenuto attraverso le risorse, ingenti, che sono disponibili. Per quanto mi riguarda, posso confermare che il Ministero ha intenzione di sostenere lo sforzo progettuale illustrato da Nicola Fiorita per il capoluogo di regione».
L’evento online, coordinato dalla giornalista Terri Boemi, ha visto la partecipazione anche dell’agronomo Giuseppe Caruso e dell’esponente di Legambiente Andrea Dominijanni.
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