«Grazie ai costanti controlli dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, e ringrazio il commissario Francesco Procopio e i suoi collaboratori per l’impegno e la tempestività con cui hanno gestito la vicenda, scoperta una grave truffa che ha coinvolto – con diversi gradi di responsabilità – due dipendenti».
Lo annuncia il governatore e commissario alla sanità Roberto Occhiuto, che aggiunge: «Uno dei due rischiava la sospensione dopo l’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale anche per gli amministrativi del sistema sanitario nazionale e, grazie alla condotta irregolare del secondo dipendente – anch’egli amministrativo, che in questi mesi ha prestato il proprio servizio in supporto presso il punto vaccinale Ciaccio De Lellis -, è riuscito a farsi registrare come vaccinato, nonostante non si sia mai sottoposto ad alcuna somministrazione.
Il campanello d’allarme è suonato perché tra la prima e la seconda dose di questo falso ciclo vaccinale risultavano passati solo 7 giorni. Da questa anomalia gli accertamenti – sono stati verificati la mancanza del modulo di consenso firmato dal paziente e della scheda anamnestica vidimata dal medico o dall’infermiere – che hanno portato alla scoperta di un vero e proprio, e assai più ampio, sistema fraudolento. Riscontrati numerosi dati anomali, soprattutto dopo l’entrata in vigore dell’obbligo sul lavoro del certificato verde rafforzato per gli over 50.
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“Il dipendente in supporto al punto vaccinale Ciaccio De Lellis, questo quanto emerso dalle indagini interne, avrebbe registrato come vaccinate circa 50 persone – il numero è provvisorio, in queste ore si stanno effettuando ulteriori verifiche – che in realtà non si sono mai sottoposte alle somministrazioni”.
Come ricostruisce il commissario “l’obiettivo era ovviamente quello di poter accedere, in modo fraudolento, al cosiddetto super green pass.
Per i due dipendenti dell’Ao scattata immediatamente la sospensione ed avviato il procedimento disciplinare . Ho già chiesto al commissario Procopio di essere rigorosissimo nei confronti di chi non rispetta la legge e di chi lucra in modo irresponsabile sulla pandemia, mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini calabresi: per quanto mi riguarda non c’è alternativa al licenziamento.
Allo stesso tempo l’Azienda ospedaliera ha correttamente avvertito il Nucleo antisofisticazioni e sanità dei Carabinieri e provvederà ad inoltrare una dettagliata denuncia alla Procura della Repubblica di Catanzaro. Adesso toccherà anche alle autorità giudiziarie avviare le proprie determinazioni per i risvolti penali di queste condotte”.
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