I Carabinieri del comando di Catanzaro tracciano il bilancio 2021 – VIDEO

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Il termine di un ciclo, come quello dell’anno che si appresta a finire, rappresenta l’occasione per tracciare un bilancio consuntivo dell’attività dei Carabinieri, indicare gli obiettivi strategici che si intendono perseguire nel 2022 e rinnovare così il rapporto che l’Arma catanzarese ed i giornalisti intrattengono ed alimentano con passione da sempre, sulla base della imprescindibile necessità di garantire, coerentemente con la normativa di settore, un’informazione corretta e puntuale, nell’ambito di un patto di reciproco rispetto dei propri importanti ruoli istituzionali all’interno della società.

I dati che seguono sono significativi del quotidiano, incessante impegno dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro, teso a garantire uno dei diritti di libertà fondamentali, quello alla sicurezza, bene imprescindibile per lo sviluppo socio-economico di ogni comunità.

Ed è proprio quello della realtà quotidiana il terreno su cui si confronta l’Arma, una realtà caratterizzata dalla complessità e dalla velocità degli eventi che accadono sul territorio, per governare i quali il Comando Provinciale di Catanzaro può contare su donne e uomini fortemente motivati e ben addestrati, che costituiscono un “patrimonio” per tutti i cittadini.

Una squadra importante che si muove in una dimensione di appassionata e convinta sinergia con tutte le forze di polizia operanti sul territorio, in piena aderenza alle strategie delineate nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto di Catanzaro.

Attività preventiva

Oltre 82.000 i servizi ordinari di controllo del territorio effettuati, in città come in provincia, lungo le strade urbane come in quelle extraurbane, nei centri storici come nelle periferie, attraverso l’impiego delle pattuglie in auto, in moto e di quelle appiedate.

Alle ordinarie attività di vigilanza si sono affiancati numerosi e ripetuti servizi di controllo straordinario del territorio, condotti anche attraverso l’impiego del 14° Battaglione Calabria nonché quello dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, l’Elinucleo di Vibo Valentia e le unità cinofile per la ricerca di armi, esplosivi e stupefacenti.

Il particolare contesto criminale, caratterizzato da elevata presenza di criminalità organizzata di tipo mafioso, ha comportato un ricorso costante all’impiego dei militari artificieri antisabotaggio sia per operazioni di bonifica, sia per interventi (una trentina circa nell’ultimo anno) su segnalazioni di plichi o pacchi sospetti, nonché su attività di sopralluogo per il repertamento di sostanze esplosive utilizzate anche per azioni intimidatorie.

Nell’ambito dei servizi di prevenzione generale 110.000 le persone controllate 85.000 i veicoli  ispezionati.
Sul fronte del Pronto Intervento, alle Centrali Operative delle Compagnie Carabinieri della Provincia sono giunte oltre 75.000 chiamate sfociate, nella maggioranza dei casi, in interventi non soltanto orientati a reprimere episodi criminosi, ma spesso anche a soccorrere persone in difficoltà e a fornire ogni genere di intervento assistenziale richiesto.

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Catanzaro ha proceduto quest’anno per l’80% dei delitti complessivamente denunciati su tutto il territorio della provincia, a testimonianza del forte e consolidato radicamento territoriale dell’Istituzione.

Sul fronte dell’attività di contrasto alla criminalità, quest’anno 423 gli arresti operati e 3.233 le persone denunciate in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.

Certamente ragguardevoli i risultati dell’attività antidroga che rappresentano l’immagine di una convinta azione di contrasto al narcotraffico condotta nell’ultimo anno dai Carabinieri di Catanzaro, sia nelle “piazze dello spaccio”, sia attraverso i grossi sequestri che si sono registrati su tutto il territorio.

Le operazioni più importanti

Sono state arrestate nel corso dell’anno 163 persone e segnalati all’Autorità Amministrativa 330 assuntori di sostanze stupefacenti. Sono stati sequestrati 4.185 kg. di droga, con un incremento di oltre il 69% su base annua. Di questi, 3950 kg sono di droghe sintetiche, 51 kg di eroina, 182 kg e 761 piante di marijuana. Tra i successi investigativi più importanti su tale fronte ricordiamo le operazioni “The Keys” e “Anteo”, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Soverato e ancora “Aesontium” e “Drug Family”, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Catanzaro congiuntamente alla Questura di Catanzaro, coordinate dalla Procura Distrettuale di Catanzaro.

Tra i successi investigativi sul fronte della lotta alla ‘ndrangheta ricordiamo le operazioni “Big Bang”, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, culminata nell’esecuzione di 13 misure cautelari per usura ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso. A Lamezia Terme, i Carabinieri hanno eseguito due importanti operazioni: “Alibante” in cui i reati contestati a 19 persone sono associazione di stampo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione intestazione fittizia di beni e rivelazioni di segreti d’ufficio; “Quarta Chiave”, dove oltre 300 Carabinieri sono entrati in azione nel campo rom di Scordovillo a Lamezia Terme eseguendo 29 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti accusati di traffico illecito di rifiuti, furto aggravato e violazione di sigilli, procedendo altresì al sequestro di 6 aziende e 14 mezzi di trasporto.

L’operazione “Pneus” condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catanzaro, coordinati dalla locale DDA, ha permesso di eseguire, tra Squillace e Vallefiorita, una misura cautelare nei confronti di tre soggetti, per estorsioni ed intimidazioni ai danni di imprese.
Di particolare rilievo, inoltre, la cattura di due latitanti da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro. Il primo, a maggio, elemento di spicco della cosca “Gallace” di Guardavalle, ricercato da novembre 2020 con una condanna definitiva a 10 anni di reclusione per associazione di stampo mafioso. Nel mese di ottobre è stata la volta del reggente della stessa cosca, ricercato anch’egli dal 2020 per una condanna definitiva a 14 anni di carcere.

Particolarmente intenso l’impegno anche nel contrasto alla violenza di genere, settore nel quale l’Arma ha concentrato negli ultimi anni importanti investimenti formativi ed investigativi. Centinaia sono state le donne vittime di maltrattamenti e reati persecutori che hanno richiesto l’aiuto dei Carabinieri e gli arresti per tali reati si attestano a oltre 33.

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