Proseguono in città gli incontri propedeutici alla Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori, prevista presso il Campus di Germaneto per tutta la giornata di venerdì 29 settembre e destinata a concludersi con l’esibizione-evento del cantautore Eman.
Alla Tana Public House del quartiere marinaro il dibattito verteva su stato della ricerca e scelte lavorative.
Si sono succeduti negli interventi Claudia Atzeni (docente presso il Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia), Salvatore Gullì (avvocato del Foro locale e apprezzato cantautore) e Vincenzo Montisano, scrittore di formazione nelle scienze ingegneristiche.
Claudia Atzeni ha ragionato sul gender gap nella società italiana, indicandolo come una torsione culturale che inevitabilmente riverbera sulle dinamiche salariali.
Gullì si è prodotto in un incitamento generazionale a proseguire gli studi come precondizione di convivenza civile e Montisano ha espresso malessere verso la natura costrittiva dei processi di formazione dettati solo dalla razionalità economico-finanziaria.
Appassionata e diffusa la partecipazione studentesca e associativa che ha trasmesso la perdurante simpatia riscossa dalle iniziative settimanali relativa alle missioni istituzionali del progetto europeo SuperScienceMe.
In precedenza al Dandy Club, sempre a Catanzaro Lido, è andata in scena una partecipatissima serata a tema “Thirts for knowledge”, “sete di conoscenza”.
Dietro il prezioso play di Antonia Mancuso sono in effetti andate in onda sensibilità di studio che tagliano trasversalmente la ricerca e la proiettano nella vita di ciascuno. Ha esordito il guru digitale Samuscientist (Samuele Negro dell’Università di Padova), che ha peraltro enfatizzato lo spicchio educativo di una ricerca che gradevolmente contamini le nuove forme dei mezzi di comunicazione sociale. A seguire il ricercatore dell’Università Magna Graecia Rosario Mare, che ha rinverdito i rapporti reciproci tra ricerca e didattica.
Hanno riecheggiato il tema secondo opportune coordinate proprie i proff. Massimo Fresta e Flavia Biamonte. La seconda ha sottolineato il rapporto simbiotico tra docenza e discenza all’università di Catanzaro, rievocando l’importanza del contatto diretto e della qualità del lavoro svolto. Il primo ha esteriorizzato un cospicuo abbecedario di esperienze personali che ha stregato la folla assiepata al Dandy Club con cocktail e aperitivo. Non sono mancati i frizzanti interventi del pubblico in un parterre completamente sold out. Agli annali, allora, il successo della serata. Studiamo dunque (non solo noi) siamo. Ricerchiamo e (allora tutti) prosperiamo.
Commenta per primo