Primo comico al Festival d’Autunno: Battista diverte il Politeama

Le ‘prime’ risate al Festival d’Autunno hanno convinto:  la comicità può (deve) tranquillamente essere inserita tra i generi culturali che meglio rispecchiano la/le società in cui viviamo.

Anche per questo, nonostante le tantissime seduzioni della Notte Piccante 2023, un Teatro Politeama sold out ha accolto Maurizio Battista, comico romano per la prima volta a Catanzaro e prima volta del genere comico al Festival d’Autunno.

Non poteva esserci un saluto migliore da parte della città: il pubblico non si è fatto attendere, restituendo un pienone prevedibile, ma non per questo meno entusiasmante. Un successo che ha premiato la scelta della direzione artistica del Festival che quest’anno ha voluto inserire un momento di leggerezza, in un cartellone vario con una proposta di eventi dai target differenti, in modo da poter andare incontro a un pubblico sempre più variegato, ma non solo.

“Tre ore di formidabile allegria, in cui abbiamo riso a crepapelle, e in questo periodo ce n’è tanto bisogno” ha detto a margine della serata il direttore e ideatore del Festival Antonietta Santacroce.

Lo spettacolo, dal titolo “Ai miei tempi non era così”, non è stato semplicemente un momento di ilarità, bensì di riflessione, tra le risate: con le modalità della stand up comedy – lui ne è stato il precursore -, Battista ha offerto uno sguardo critico sulla contemporaneità, sui modi di fare e di dire entrati ormai nel nostro quotidiano al punto che nemmeno ce ne accorgiamo più.

Dal commesso “fluido” che pretende di sapere che taglia porti, solo perché è da venticinque anni che fa quel mestiere – «Lo dici a me che sono 60 di anni che compro camicie?», ha ribattuto Battista -, alla cucina dei moderni ristoranti dove tutto si fa tranne che mangiare – «Magna’ è n’antra cosa» -, alla differenza tra donna e uomo – «il sesso debole» lo ha definito. Maurizio Battista ne ha avute anche per i medici di oggi veri e presunti – «A Roma sono tutti medici. Anche l’elettrauto» -, ma anche per chi ha rifiutato i vaccini perché «non sai cosa c’è dentro. Ma perché nei biscotti che compri al supermercato lo sai cosa c’è dentro? E nelle medicine che prendi in farmacia?».

Con l’aiuto di foto proiettate sul palco, mentre raccontava – anche momenti della sua infanzia con i nonni -, e confezioni di merendine, lozioni per la ricrescita dei capelli, blister di antidepressivi – da utilizzare prima dell’installazione del modem a casa, da soli -, Battista ha regalato risate a non finire per quasi tre ore piene. Sul palco insieme a lui quattro ballerine e Roberto, leader del fortunato duo degli anni  ’90 Los Locos, che, da perfetta spalla, ha sì cantato i suoi più grandi successi – solo accennati in verità -, e le musiche degli anni ‘70/’80/’90 che ancora oggi conosciamo tutti, ma si è anche prestato a gag esilaranti con il comico che ha portato con sé anche tanta romanità, nel segno, pure, di una comunanza di colori calcistica con Catanzaro.

Maurizio Battista non a caso si è presentato sul palco del Politeama con una maglietta dei giallorossi, realizzata appositamente per lui, con il numero 10, infiammando il teatro.

Altri riferimenti quelli con il suo primo morzello (il panino a curva) e l’estensione della città uguale a Parigi, oltre alla consueta e costante interazione col pubblico.

Unico neo la qualità dell’audio che non ha consentito la perfetta percezione di tutte le battute, a raffica, spesso in romanesco ma disturbate da un sibilo ed in distorsione. Un problema non attribuibile al Teatro ed alla Rassegna visto che la produzione ha portato ed utilizzato materiale proprio. Tanto che alla fine Battista ha invitato gli spettatori delle due barcacce (i più sacrificati) a mandargli una mail per essere da lui ospitati in uno dei prossimi spettacoli.

A fine spettacolo, poi, Battista si è lasciato abbracciare dai tantissimi arrivati al Politeama per lui, concedendosi a foto e selfie con tutti quanti volevano farlo e si erano messi diligentemente in fila, suggellando una serata a dir poco straordinaria, un altro bersaglio centrato da parte del ventesimo Festival d’autunno (realizzato dall’associazione Donne in arte con il supporto di Mic, Por Calabria Fesr Fse, Calabria Straordinaria, in collaborazione con Fondazione Carical e i Comuni di Catanzaro, Montauro, Soverato, Tropea e Santa Caterina)

«Buona la prima – ci ha tenuto a concludere il direttore Santacroce -, adesso l’appuntamento è per venerdì prossimo, 29 settembre, quando proseguiremo con un’importante figura femminile della musica italiana. Carmen Consoli.”

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