Richard Gere al Magna Graecia: “Bravo Gianvito!”. Masterclass di Tognazzi

Bagno di folla e grandi emozioni per il Richard Gere day al Magna Graecia Film Festival. L’arena porto di Catanzaro è stata la location di un incontro dal sapore unico con la star americana, protagonista sul palco di un talk di oltre un’ora con la giornalista Silvia Bizio.

Gere, accolto insieme alla moglie Alejandra sul red carpet dall’entusiasmo del pubblico, ha esordito con il suo pensiero sull’Italia: “La mia prima volta è stata a Positano dove ho scoperto tra la gente una semplicità e una grande anima profonda e straordinaria. Qui mi sento a casa. Non so molto della Calabria, ma qui nel sud Italia a differenza del Nord c’è un silenzio più profondo che viene dalla terra e dalle tante culture, misteri e segreti importanti per il pianeta. So che questo è un posto dove non vengono molti turisti, ma forse va bene così, è bello tenere questo segreto”.

Il MGFF ha reso omaggio al suo film cult “Ufficiale e gentiluomo”, in occasione dei 40 anni dall’uscita in sala: “E’ stata un’avventura farlo – ha commentato Gere – sono molto fiero di questo film. Ho visto di recente una copia e non è invecchiato per niente”. Poi un’intensa riflessione sul Festival e il territorio: “Non prendo alla leggera il fatto di essere stato invitato, è un onore per me essere a questo festival.

Il vostro direttore artistico sta facendo un lavoro meraviglioso. In macchina mi ha raccontato come ha cominciato, ha quasi cominciato a piangere, ho visto questo istinto dolce in lui. Fare un festival di cinema significa creare qualcosa di buono per la tua comunità, per le persone che ci stanno intorno. Mi inchino a te Gianvito, bravo!”.

Lo stesso Casadonte, visibilmente commosso, ha salutato e abbracciato Gere sul palco prima della consegna della colonna d’oro di Michele Affidato alla carriera. “Forse potrei essere felice di fare il festival in un altro posto – ha detto il direttore del MGFF – ma sono contento di vedere i vostri occhi stupiti di fronte a questi grandi ospiti. C’è magia e io sono contento di farne parte”.

Ricky Tognazzi ricorda papà Ugo

La giornata di ieri del Magna Graecia Film Festival ha vissuto anche un altro momento emozionante con la masterclass di Ricky Tognazzi al Supercinema di Catanzaro – e la proiezione del doc “La voglia matta di vivere” dedicato al padre Ugo in occasione dei cento anni dalla nascita.

Un omaggio a un grande attore, ma soprattutto un uomo, il collante di “una felice famiglia allargata”, con le sue debolezze e i suoi punti di forza. Una chiacchierata sui particolari della vita e della carriera di uno dei più grandi volti del cinema italiano, capace di di muoversi tra generi diversi, dal varietà ai film d’autore: “Amava il suo lavoro – ha raccontato Ricky – che portava sempre a casa, e la cucina che significava circondarsi di famiglia e amici nella casa di Torvajanica: il mare, la solarità, la convivialità, il torneo di tennis, lo scolapasta d’oro”. Lo stesso figlio d’arte da piccolo si ritrovava a recitare sul set con il papà, imboccando poi la via della regia.

“Ho tentato di ricordare raccontando con il rispetto dovuto – e a volte con ‘l’irriverenza’ che so che mi avrebbe concesso – perché coincide con il suo innato anticonformismo che prevedeva anche il ‘diritto alla cazzata’, come amava definirlo. Per presentare questo documentario, sono praticamente in viaggio con papà, lo porto in giro per l’Italia ed è davvero commovente scoprire quanto affetto ci sia ancora nei suoi confronti. Non voglio certo crogiolarmi – ha concluso Tognazzi – ma mi fa molto piacere”.

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