S. Maria, costole rotte alla madre e percosse alla compagna

I carabinieri della stazione di Catanzaro S. Maria hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro nei confronti di un soggetto classe 1989, catanzarese, indagato per il reato di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia protratti nel tempo, ai danni sia della compagna che della anziana madre, peraltro invalida, consistiti in minacce, anche di morte, nonché in aggressioni fisiche anche consistenti.

L’ipotesi investigativa è che l’uomo, da diverso tempo, avrebbe iniziato a richiedere insistentemente alla compagna e alla madre soldi per acquistare, verosimilmente, sostanze stupefacenti di cui farebbe assiduo uso.

Spesso, a tali richieste, si sarebbero affiancate aggressioni con pugni, calci, distruzione di suppellettili dell’abitazione, e percosse anche con l’uso di un manganello.

Da ultimo, alla fine del mese di luglio, in un impeto di rabbia avrebbe picchiato la madre, provocandole la frattura di alcune costole.

La donna portatasi presso il pronto soccorso dell’Ospedale Pugliese, aveva ricevuto ben 30 giorni di prognosi decidendosi infine, a sporgere denuncia querela nei confronti del figlio, raccontando quanto accaduto nei periodi antecedenti.

L’attività dei Carabinieri della Stazione di Catanzaro S. Maria, ha permesso di cristallizzare diversi elementi a riscontro di quanto dichiarato dalle vittime.

Sulla base degli elementi raccolti è stata quindi richiesta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e poi accolta dal Gip la misura cautelare in carcere.

Il 33enne, rintracciato nella serata del 4 agosto, è stato quindi tradotto presso la casa circondariale di Catanzaro Siano

Il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari.

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