Tentata concussione: assolti titolare e dirigente comunale per lido di Giovino

Assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste.
E’ crollata davanti al Gup l’accusa di tentata concussione mossa a carico del dirigente comunale arch. Andrea Adelchi Ottaviano, difeso dall’avv. Francesco Iacopino, e del proprietario del Lido “Lo Ionio ce l’hai”, Giovanni Valentino, difeso dall’avv. Nunzio Raimondi.

Nessuna trattativa anomala, per come denunciato da Matilde Talotta (allora gestore del Lido), costituitasi parte civile con il ministero dell’avv. Giuseppe Carvelli, tesa a favorire il proprietario del locale a danno dei gestori, nessun abuso del potere di rilasciare pareri e autorizzazioni sulle concessioni demaniali.

Ma solo il tentativo, corretto, di mediare tra le parti per tentare una conciliazione funzionale a superare lo stallo creato dalla conflittualità in corso e restituire alla collettività il pubblico decoro e la bellezza dei luoghi su un’area di alta valenza turistica.

Nonostante il P.M. dott. Domenico Assumma avesse chiesto per entrambi gli imputati la condanna alla pena di anni uno e mesi 4 di reclusione, il Gup dott. Giuseppe De Salvatore ha accolto in pieno le ricostruzioni difensive del legale del dirigente Ottaviano, avv. Francesco Iacopino, e quelle del difensore del Valentino, avv. Nunzio Raimondi, entrambe sostenute da memorie difensive e da corposa documentazione.

Un esito liberatorio ‘pieno’ che esclude totalmente l’ipotesi di accusa, riportando su un binario di corretto agire amministrativo l’operato del pubblico agente.

“L’architetto Ottaviano – ha commentato il suo difensore al termine della lettura del dispositivo – ha sempre ispirato il proprio operato al pieno rispetto della legalità, fedele ai propri doveri professionali discendenti da norme e prassi virtuose. Dopo aver reso interrogatorio davanti al suo giudice, ha chiesto di essere giudicato sulla base degli atti di indagine raccolti dall’Ufficio di Procura, sicuro della propria innocenza e forte della convinzione di aver perseguito esclusivamente l’interesse pubblico. La sentenza del giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro conferma la totale infondatezza delle accuse e restituisce al pubblico ufficiale, sporcato da una denuncia tanto infamante quanto inventata, la limpidezza che ha sempre caratterizzato il suo agire”.

Viva soddisfazione è stata espressa anche dall’avv. Nunzio Raimondi: “il  Valentino si è sempre relazionato con gli Uffici Comunali rispettando ruoli e funzioni ed ha condotto la propria battaglia giudiziaria per il recupero della titolarità del Lido nelle sole Sedi competenti, nelle quali, peraltro, è sempre risultato vittorioso, ricevendo dai Giudici civili, amministrativi e penali il riconoscimento pieno della fondatezza dei propri diritti e degli interessi legittimi via via fatti valere e, quindi, della serietà e bontà delle connesse iniziative giudiziarie.

Speriamo che questa ennesima pagina giudiziaria possa mettere la parola fine a un’annosa vicenda a dir poco paradossale”.

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