“Turisti e corregionali, prezzi ancora troppo alti per venire in Calabria”

Negli ultimi tempi ho ricevuto tantissime segnalazioni relative all’aumento del costo dei biglietti di treno e aereo per raggiungere da varie zone la Calabria.
Sono parole di Ernesto Alecci, consigliere regionale Pd.
Di conseguenza, mentre si investe giustamente su vari fronti per la promozione turistica della nostra regione
con il claim “Calabria Straordinaria”, dalla Bit di Milano al Vinitaly di Verona, a conti fatti la Calabria appare purtroppo anche “straordinariamente cara” da raggiungere.
Nel periodo natalizio, ad esempio, l’Assessorato al Turismo ha investito più di due milioni e mezzo di euro per la realizzazione di una pista di pattinaggio a scopo promozionale di fronte alla Stazione Centrale di Milano. Ma partire da Milano per venire a Lamezia Termecon voli di andata e ritorno per trascorrere nel periodo delle vacanze di pasqua qualche giorno in Calabria può costare dai 350 ai 450 euro.
Facendo una semplice ricerca è evidente come queste tariffe appaiono sproporzionate, considerando che, nello stesso periodo, sempre partendo da Milano, per arrivare a Palermo si spendono 220 euro, perDublino 250 euro, per Londra addirittura 130 euro, un terzo della spesa, per New York poco più di 400 euro, cioè più o meno la stessa cifra che per Lamezia.
Tra l’altro, la nostra regione nel periodo pasquale è caratterizzata da una miriade di bellissimi eventi e rappresentazione religiose, legati alla tradizione di tantissimi comuni in tutte le province. Un abbassamento delle tariffe, accanto ad una opportuna promozione
del turismo religioso e esperienziale, aiuterebbe certamente la crescita della presenza di visitatori in queste occasioni, così come aiuterebbe a livello economico gli studenti e ilavoratori fuori sede che vorrebbero rientrare nei nostri territori per trascorrere qualchegiorno in famiglia.
Pertanto, oltre ad aumentare le rotte da e per i nostri aeroporti reputo fortemente necessario la creazione di un tavolo di lavoro con gli operatori per riuscire a spuntare tariffe più convenienti, a maggior ragione oggi che la SACAL è di proprietà pubblica,
gestita come socio di maggioranza dalla Regione Calabria. Una riduzione delle tariffe sarebbe certamente il primo passo per poter finalmente dare vita alla “destagionalizzazione” del turismo, così come gli operatori del settore chiedono da tempo.

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