Cosa ci lascia il primo successo del Catanzaro in uno scontro diretto di questo campionato?
Un sacco di indicatori positivi, quasi tutti a disposizione dei circa 3000 spettatori allo stadio Ceravolo e davanti agli schermi di Sky ed Eleven.
La conferma della difesa, i progressi di Bayeye, il piede caldo di Vandeputte, il ritrovato Cinelli, il nuovo motorino Sounes, la crescita di Vazquez, gli ottimi cambi in panchina, la tenuta atletica fino al 95 in pressing, l’inoperosità di Branduani, trame di gioco molto apprezzabili, calciatori che sudano la maglia: una squadra diametralmente opposta a quella diafana ed irritante per inedia contro il Palermo.
Ma c’è qualcosa che è ancora più importante e su cui mister Vivarini lavora fin dal suo arrivo: l’amalgama di un organico pieno di buoni talenti ma che finora forse hanno lavorato in autonomia.
Oggi si comincia a vedere un gruppo che si aiuta, fraseggia in ottica porta avversaria, non cincischia, applaude il compagno se sbaglia e lo esalta quando fa bene o va in gol.
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Si è rivisto il capannello di centrocampo dopo la gara, la bellissima corsa di Martinelli dalla Est (dove aveva appena segnato alla Ovest) per raccogliere l’entusiasmo della sua curva; di Vazquez rincorso dai compagni mentre girovagava per sentire (questo il significato delle mani alle orecchie) la felicità del suo pubblico.
In questo video, pubblicato dalla società sui social, le immagini forse ancora più belle dei gol, di per se bellissimi realizzati contro gli irpini dell’ex Braglia: il rientro negli spogliatoi delle Aquile.
Da Iemmello a Fazio, da Nocchi a Vandeputte tutti gridano la propria gioia che significa forza e coscienza delle proprie capacità. Abbracci e grinta da vendere per una squadra che forse è ancora al 50% delle potenzialità.
(Nell’immagine di copertina alcuni fotogrammi con le urla di Iemmello, Martinelli, Vandeputte, Cinelli ed il ghigno di Maldonado)
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